Sospeso fra elegia e utopia, ispirazione lirica e narratività poematica, "Quaternarium" è un libro-mondo, una raccolta di "mirabilia" che ci contiene tutti: meteore e trilobiti, allosauri e deserti lunari, bifore medievali e colonie marziane, ornitotteri e astronavi a ioni. Ibridando le parole della biologia e dell'astrofisica con suggestioni petrarchesche, le poesie di Furnari accompagnano lettrici e lettori «in una storia / d'onde e di plasma», ai confini dello spaziotempo. Così, la prima sezione racconta il viaggio di un'anima sulla luna, aprendo squarci sul futuro della biosfera; la seconda descrive l'«opera del mondo / nuovo», la colonizzazione di Marte e le avventure metafisiche di un uomo del 3000; la terza - in latino, con traduzione italiana - celebra la dissoluzione dell'universo in una nube particellare, piegando un lessico linneano ai ritmi dei Carmina Burana. Nel declinare con accenti postumi l'amore di un sapiens per il pianeta Terra, "Quaternarium" dà voce alle istanze di un umanesimo nuovo, metastorico e interspecifico, raggiungendoci da un altrove in cui «il vecchio mondo / ci cade in testa come neve».