Certi pensieri arrivano senza chiedere il permesso, specialmente quelli scomodi. Si scavano ostinatamente una strada per arrivare fino a noi. Attraversano le nostre cellule, scorrono nel nostro sangue. Ogni tentativo di sfuggirgli sarà vano, anche quando faremo finta di non udire il loro bisbiglio, quando dubiteremo di loro. Se saremo fortunati, alla fine ci troveranno. Io le chiamo""voci dal sottosuolo". Scuotono la nostra coscienza interiore, liberandola dal torpore della rassegnazione: quella che ci fa credere che il corso degli eventi sia già segnato, che ci fa guardare il mondo con gli occhi della paura.