«Con la raccolta Insolvenze ho provato a dare uno spaccato del percorso di vita di un quarantenne e, forse, di gran parte della mia generazione. Molti dei miei coetanei, infatti, hanno genitori claudicanti e non hanno figli; ciò significa un passato incerto e un futuro mai iniziato o già finito; le possibilità sono buchi sigillati in un muro di cemento. Da queste riflessioni emerge un forte senso di smarrimento e frustrazione, in un continuo rimando tra passato e futuro. L'interruzione e la rottura dei legami primordiali riconducono al tema delle insolvenze, a tutto quello che volevamo e dovevamo essere e fare e non è stato compiuto. Insolvente per vocazione.»