Il secolo d'oro dell'attività presepiale a Napoli è il 1700, quando Carlo di Borbone riporta la città a livello delle capitali europee, favorendo la fioritura di tutte le attività artistico-culturali, testimoniate anche dalla magnifica produzione presepiale. Il presepe è un "evento", richiede una preparazione accurata, deve creare meraviglia e stupore e introdurre nei misteri di Dio. Preparato l'allestimento scenografico, le statuine vanno collocate nei luoghi adatti: la lavandaia lungo il fiume, il pastore tra le sue pecore, l'oste alla porta della taverna. In primo piano Maria, Giuseppe, il bue e l'asinello, una mangiatoia che sarà la culla per il Re dei Re. Ci sono inoltre i magi provenienti da luoghi lontani, che hanno attraversato montagne e deserti. E ancora alberi, rovine di templi, laghi, pecore, cammelli e animali diversi. Simboli privilegiati dove il divino può manifestare la sua presenza.