"Cattiverie" è una serie di scritti aneddotici, di celeri schizzi sotto forma di racconto brevissimo; disegnano episodi autobiografici e non oltre ad alcuni inventati; circostanze di carveriana memoria, aspre, ciniche, sofferenti e sofferte in apparente inerzia; celebrazioni spontanee di persone marginali in veste di omaggi alla sconfitta; pulsioni erotiche tutt'uno con sensi panici. Mario, Dario, Thea e Maria ne sono i protagonisti acronimi; in loro assenza, profonde sensazioni anonime di finti sconosciuti. Lo scenario muta dalla cronaca all'introspezione acuminata; traversando situazioni sfacciate di droga, terrorismo, sesso, morte e malattia, e atmosfere plasmate da minimi sentimenti zitti e piccole variazioni di luce, i sacri minuti senza storia. Senza morale né moralismo: solo la purezza del disagio sbocciata dalla fatica di vivere.