"L'autore allestisce, in questa raccolta di brevi racconti, un vero e proprio memoir. Più della cadenza autobiografica, ferreamente legata a date e a una scrupolosa concatenazione degli eventi, a dominare tutta la prima parte del volume è infatti una successione pressoché infinita di emozioni, attraversata da un non troppo velato rimpianto per un mondo che muta troppo rapidamente per lasciare una traccia almeno dell'anelito giovanile alla spensieratezza. Non che affiorino dalle pagine dello scrittore lucano stantii richiami a una realtà bucolica distorta dal falso mito del progresso."