Lavinia è affetta da una malformazione del sistema nervoso. La sua mente è brillante ma non riesce a esprimersi, le parole le escono azzoppate, impastate, mutilate. Non è autonoma nemmeno nei movimenti. Sua sorella Alice, a cui è unita da una connessione quasi telepatica, la aiuta a lavarsi, a pettinarsi, a cibarsi, mentre la madre Giulia, vedova, è appesantita dal quotidiano carico di dolore e responsabilità. La malattia è lo sfondo delle loro vite, intrecciate in egual misura da dinamiche di amore e di senso di colpa, finché nel corpo di Lavinia non si accende la fiamma del desiderio. Le parole di Alessandra Sarchi si fanno compagne di una complicata geometria di affetti e, seguendo le coscienze di queste tre donne con sensibilità unica, ci regalano un vero gioiello della narrativa breve.