A metà tra racconti e tableaux, i nove testi che compongono il volume, insieme alle riproduzioni pittoriche che li suggellano, sono un invito ad addentrarsi nella dissonante molteplicità del visibile, nella contraddittorietà dei sentimenti umani, nello spaventoso e affascinante mistero che è l'esistenza. Esprimono al massimo grado la qualità ineffabile di una scrittura che - sottolinea Helena Janeczek nella postfazione al volume - "diventa un modo per misurarsi, uscire e rientrare nel mondo circostante", oltrepassando i confini geografici, linguistici e temporali in cui si è originata. E creano armonia nello "sguardo di entrambi gli occhi", vale a dire tra l'io e l'altro, il dentro e il fuori, la vita e la morte.