MacLane ingaggia un vero e proprio corpo a corpo tra la vita pensata e quella vissuta accordando al lettore la possibilità di scrutare la fucina di pensieri e immagini allestita nella sua testa che è poi definita dalla stessa autrice come «la mia propria filosofia peripatetica». Una tensione profonda è insita in ogni frase, in ogni parola, in un libro che è capace di proiettarci nella provincia americana più profonda di inizio Novecento ma - soprattutto - di illustrare al suo pubblico, oggi, nella contemporaneità, il potere assoluto della scrittura che si fa pietra e piuma.