Una madre, la figlia adolescente e la nonna incrociano le loro voci raccontando quello che delle altre due hanno visto o voluto vedere. Il punto di osservazione, migrando da una all'altra, capovolge il pensiero, sospende emozioni e ricordi per lasciare il passo a quelli successivi. Si moltiplicano gli interrogativi: chi è nostra madre e quante volte questa stessa donna ci ha messi al mondo? E si può tollerare che mia madre si intenda più e meglio con mia figlia che con me? Che si intendano così bene i due poli fondamentali del mio amore e della mia esistenza? Allora si aprono porte di altre abitazioni, dimore della memoria e dello spirito, e le tre figure entrano ed escono avvicendandosi, talvolta invitando l'altra a intervenire. Intrecciate nella genealogia e nel suo complesso legame, si confrontano e si misurano nel faticoso ma fertile cammino che è anche cura reciproca e cura di sé.