Quando il passato affiora dolcemente e al tempo stesso si mostra prepotentemente in superficie, affollando, l'esile mente di ognuno di noi, è meno difficile interrogarsi sul senso della vita, sui valori umani e sociali. Al protagonista di questo diario di ricordi è affidato il compito di gettare qui il seme per far nascere condizioni di speranza e di fiducia. Se è vero che l'esperienza proviene dalla memoria, essendo parte del bagaglio stabile della conoscenza, è necessario sancire una nuova alleanza tra fede e ragione, coinvolgendo tutti, anche chi non crede o che confida in Dio in modo differente. Solo così, insieme, senz'alcuna distinzione di razza o di cultura, possiamo prepararci a costruire una società più giusta e fraterna. La narrazione non ha la pretesa d'indicare soluzioni alle problematiche di carattere sociale o individuale, ma attraverso la naturale elevazione dell'essere umano, di prendere coscienza che il cammino dell'uomo, pur sempre avventuroso, è lungo e faticoso.