Al margine di una grande città, una strada di fango giallo è costellata di case in rovina. È un posto in abbandono che in passato ha goduto di un certo benessere. Dal cielo piove cenere nera, gli animali impazziscono e gli abitanti, che si conoscono tutti, dormono in continuazione per poi raccontare i propri sogni nei minimi particolari. Un giorno la vita della strada è sconvolta dall'arrivo di un'entità, Wang Ziguang, che forse è una persona, forse è un fuoco fatuo, ma prende a stimolare l'energia del posto. Al sorgere del sole, tutto marcisce. La gente si confonde, cerca premonizioni nei sogni, è perseguitata da insetti e ombre misteriose. Si diffonde un senso di incertezza e di paura, aggravato dalla notizia che tutti saranno dislocati presto altrove. I funzionari sono elusivi, gli slogan politici si rincorrono, la gente avvia conversazioni nelle quali non c'è alcuno scambio. E se la catastrofe fosse alle porte? A un anno dal suo esordio nelle librerie italiane e dopo la candidatura al Nobel dell'autunno del 2023, torna Can Xue, una delle maggiori voci della Cina contemporanea, con un romanzo che costringe il lettore a osservarsi allo specchio, inerme qual è, smarrito e senza certezze, in una società al collasso.