«Eravamo megalomani e romantici. Eravamo romanisti». Mescolando alto e basso a ogni riga, divagazioni e scene formidabili, "La gioia fa parecchio rumore" parte come un trattatello filosofico sull'amore per diventare a poco a poco un romanzo corale di grande forza. Attorno alla fede romanista del protagonista bambino si condensa un microcosmo di padri, nonni, zii, fratelli di fede giallorossa, una comunità vera e propria, allegra, sterminata, capace d'iniziarti alla vita. Poi c'è Barabba, che vive in una roulotte lungo la ferrovia: spetterà a lui svelare al bambino la quantità di universi concentrati in una sola maglia di calcio. La numero cinque. La indossa un brasiliano atipico, un centrocampista che arriva in punta di piedi e realizza il sogno proibito di tutti i tifosi, l'innominabile parola che inizia con la s... Un romanzo tempestoso che ubbidisce a una sola regola: dire la vita con tutta l'energia che ci si ritrova addosso.