Ingersham è un placido, piccolo borgo della profonda Inghilterra, dove le giornate si impilano come posta inevasa e i cittadini passano le loro grigie esistenze regolate dallo scandire delle ore. Ma con l'arrivo del pensionato Sidney Terence Triggs, veterano della polizia londinese, questo luogo calmo e tranquillo si trasforma all'improvviso in una città dominata da una paura ancestrale. Gli abitanti iniziano a morire uno dopo l'altro, vittime di una sarabanda funebre che pare scatenata da mostri scaturiti dalle profondità infernali. Tra manichini mossi da forze demoniache e creature dalla testa di toro che errano per le lande maledette di Ingersham, sarà compito di Triggs entrare in campo per risolvere il mistero, sfiorando la follia e mettendo in gioco la propria vita. Pubblicato nel 1943, "La città della paura indicibile" è considerato, assieme a Malpertuis, il capolavoro di Jean Ray. Romanzo poliziesco o romanzo dell'orrore? Come in un ipotetico ménage tra H.P. Lovecraft e Agatha Christie, qui il maestro belga del fantastico mescola le carte e mette tutto il proprio genio al servizio di una storia retta da una scrittura brillante e carnale, ammantata di spaventoso realismo.