«In questo libro, stato scritto nel 1945-46, trovano espressione le idee che ho avuto per tutta la vita riguardanti gli animali in particolare e la natura vivente in generale, nonché la mia protesta contro il loro spietato sfruttamento da parte dell'uomo: un atteggiamento radicato, in entrambi i casi, in una visione del mondo preminentemente estetica e biocentrica, totalmente opposta a quella utilitaristica e antropocentrica, che è accettata quasi ovunque. È stato ispirato dagli eventi e dall'atmosfera generale degli atroci mesi durante i quali fu scritto, ovvero nei mesi immediatamente successivi alla Seconda guerra mondiale; un tempo durante il quale, anche se si fosse deliberatamente rifiutato - come io feci - di aprire qualunque giornale o rivista, o di sentire qualsiasi propaganda alla radio, non si sarebbe potuto che ascoltare, ovunque si andasse, che racconti, presentati più o meno astutamente, di "crimini contro l'umanità"».