Torna finalmente in Italia il capolavoro di Michel Bernanos, La montagna morta della vita, definito da Jean-Baptiste Baronian "uno dei più affascinanti, emozionanti e tragici romanzi della letteratura fantastica francese". Composto nel 1963, pubblicato postumo nel 1967, il romanzo si presenta nella sua prima parte come una classica avventura marinaresca, in perfetto stile hodgsoniano, per poi approdare, con la scoperta di una terra incognita, alla miglior tradizione lovecraftiana, in un'atmosfera visionaria degna della celebre Montagna di Jodorowski. Il volume, presentato in una nuova traduzione a cura di Elena Furlan, è arricchito da un corposo saggio introduttivo di Juan Asensio e da una postfazione di Michele Mari.