Quale mistero si cela dietro l'eterogenea produzione di strumenti del celebre liutaio Giuseppe Guarneri detto del Gesù? Perché il riccio del violino appartenuto a Paganini, il Cannone, è così diverso da quello di altri violini dello stesso liutaio? E come spiegare la datazione postuma del violino detto Leduc, 1745, e l'esistenza di alcune copie non autentiche firmate col nome di Katarina Guarneria? È a partire da queste domande tuttora senza risposta che l'autrice indaga su un possibile contributo femminile alla liuteria cremonese. Come in un arazzo, fili di storie diverse si intrecciano per ricomporre il quadro di un'epoca, quella dell'Italia del Settecento, seguendo le sorti di chi ha posseduto un misterioso strumento firmato da una donna, in un percorso che lascia Cremona per dirigersi verso Venezia e il suo ghetto ebraico e terminare a Roma.