Il libro inizia con un viaggio in treno dove un incontro fortuito risveglia, come la «maddalenina di Proust», un lontano passato e riporta la narratrice alla profonda amicizia e affetto che la legava al protagonista di questa storia, un ragazzo, Gigi, morto da tempo con il quale passava l'estate sulle colline toscane. La storia di Gigi, vittima delle leggi razziali, estromesso dalla scuola, isolato e triste si mescola con quello della narratrice, una vicina di casa che all'epoca era una bambina. Durante l'occupazione tedesca, Gigi fugge in Svizzera ma lì subisce altri soprusi e altre sofferenze. Al rientro in Italia Gigi incontra molte difficoltà a laurearsi e a trovare lavoro. Il tempo passa, lui si lancia in mille avventure imprenditoriali dapprima con successo, ma poi la sua instabilità, la sua megalomania e la sua ingenuità lo portano a fare degli investimenti pericolosi che sfoceranno in un fallimento. Di nuovo escluso dal mondo che frequentava, abbandonato da tutti come durante le leggi razziali, Gigi non trova una via di uscita e si avvia verso una tragica fine.