Nel racconto sono descritti i primi anni di vita "attiva" del Conte Fosco Baldo Marcucci di Montecastello, nato nel 1268 nella rocca di Pietramala dei Conti Tarlati, nel contado di Arezzo. Educato nel monastero di Vallombrosa, si trova ben presto ad affrontare il suo stesso rapimento causato da un gioco di potere tra i Guidi ed i Tarlati per il controllo della vallata del Casentino. Territorio per il quale si scontrano anche gli interessi di Arezzo e di Firenze. L'empatia e la precoce maturità del Conte Fosco gli garantiscono la presenza di molti amici e proprio a loro, dal potente Priore della Confraternita di Santa Maria della Pieve in Arezzo, zio di Fosco, sarà assegnato il compito di tentare la sua liberazione. I personaggi, salvo pochissimi, come il Vescovo Guglielmino degli Ubertini o Guido Novello Guidi, sono quasi tutti di fantasia, lo sfondo storico è quello reale dell'Arezzo della fine del XIII secolo. Quasi tutte reali le Casate, di parte guelfa e ghibellina, citate.