Novembre 1612. In una sera di tormenta, Edmea, vedova di Novello Chinca, l'uomo più ricco di Camporaghena - piccolo paese dell'Appennino Tosco-Emiliano - affronta il maltempo per raggiungere la canonica. Deve assolutamente parlare al parroco, il timoroso don Felice Del Giudice. Diventata da umile lavandaia signora, Edmea ha perso il marito cinque anni prima e, da poche settimane, anche il suo unico, giovane figlio, Giulietto. È convinta che le loro morti siano dovute a un maleficio. E non solo le loro. L'intero paese, secondo lei, è dominato dal demonio. Troppi fatti bizzarri ed eventi luttuosi sono avvenuti in poco tempo e le responsabili non possono essere che due donne: Giovannetta Mori e la figlia Lucia. Loro sono le streghe colpevoli di tanto male, direttamente guidate da Satana. La donna sciorina al parroco tutti i motivi che la inducono alla convinzione che il diavolo imperversi nel paese e che si serva della ragazza, tanto da indurlo a chiedere al vescovo di Sarzana e Luni l'invio di un inquisitore. Inizia l'inchiesta, tra testimonianze sospette e condizionate, dubbi e tribolazioni, momenti grotteschi e drammatici.