Nel 1283 il principe Carlo d'Angiò, vicario del re, diede il via a un processo che vide accusati i più alti notabili della sua corte. Questi uomini, responsabili delle finanze del regno, vennero accusati dal sovrano di abuso di potere, di concussione e di aver gravato sul popolo con una tale massiccia imposizione fiscale d'aver generato il malcontento, la rivolta dei Vespri siciliani e la discesa in guerra degli Aragonesi. Nel giro di una notte, in ogni città del regno, da Ravello a Barletta, da Napoli a Palermo scattarono gli arresti... Tra gli imputati, anche Ruggero della Marra, membro di uno tra i più potenti casati storici di Ravello, che con la sua famiglia e con gli uomini del casato di sua moglie, Chura Rufolo, gestisce fin dai tempi dell'imperatore Federico II di Svevia le finanze del regno, ricoprendo i più delicati incarichi. Come un fulmine, la macchina accusatoria del re angioino si abbatte sulle vite di Ruggero e dei suoi parenti e a Chura non restano che pochi giorni per scoprire la verità, cercare di salvare le vite, comprendere le oscure trame del potere che stanno tentando di strangolare il suo mondo.