1815. Il Congresso di Vienna assegna Rovigo e la sua provincia quale parte del Lombardo-Veneto, un vicereame inserito nell'Impero austro-ungarico. Cecilia Monti, affiliata alla società segreta La spilla nera che ha come programma il ritorno di Napoleone in Francia e la restaurazione del Regno d'Italia, giunge a Fratta (suo paese natale) e crea intorno a sé una piccola corte formata dai notabili del paese animati da spirito patriottico, tra questi il giovane conte Antonio Fortunato Oroboni. I due saranno protagonisti del tentativo di fronteggiare un regime assolutista e tirannico. Ma la polizia asburgica, vigile e sospettosa, controlla le mosse dei patrioti. In una Rovigo ancora solcata dall'Adigetto e dall'aspetto vagamente veneziano, si prepara un complotto contro l'Imperatore, tra pedinamenti, incontri segreti, feste insidiose e contatti ingannevoli. Il Ponte del Sale, il vecchio ponte di pietra che mette in comunicazione piazza Grande con il Duomo, diventa il muto testimone di uno scontro tra il nascente ideale di patria e il senso di legalità dei fedeli sudditi asburgici.