"Cavoli e re", opera prima di O. Henry, rimasta famosa per l'invenzione del termine e del concetto di "repubblica delle banane", si presenta come una specie di vaudeville, nel quale ogni capitolo è un numero che può stare a sé, anche se non manca un sottile filo conduttore. Viene riprodotta fedelmente la situazione dell'America Centrale tra Ottocento e Novecento, dominata dalla United Fruit (chiamata Vesuvius nel libro), che faceva e disfaceva i governi e si accaparrava le terre migliori, curando i propri interessi a scapito delle popolazioni locali. Il libro ha origine dal soggiorno di O. Henry in Honduras (l'Anchuria del libro), per sfuggire alla giustizia americana. Per la piccola colonia straniera questo paese è una specie di "terra dei Lotofagi", dove si vive in un'atmosfera di sogno e d'oblio. E' anche un palcoscenico dell'assurdo dove nulla è quello che sembra: non a caso il racconto è presentato dal personaggio di un geniale nonsense di Lewis Carroll, "The Walrus and the Carpenter", dal quale è ripreso il titolo stesso del libro. Come dice il carpentiere, può essere compreso solo dall'orecchio del tricheco, che non si cura di distinzioni logiche. E così deve fare anche il lettore.