"Tre racconti" (1875-77) è lo splendido frutto dell'ultima stagione creativa di Flaubert, un trittico in cui protagonista assoluto è lo stile. Una prosa piana e asciutta è la cifra di "Un cuore semplice", la storia «molto seria e molto triste» di Félicité, umile e oscura serva fedele come un animale alla famiglia per cui lavora: capace di un amore puro e disinteressato, accetta le privazioni che via via la vita le infligge come una condizione naturale, fino ad approdare, nella sua ingenua santità, alla beatitudine del nulla. Un ritmo rallentato e un'atmosfera di sogno caratterizzano "San Giuliano Ospitaliere", in cui rivive la leggenda del cavaliere medievale che, per un fatale equivoco, uccide il padre e la madre ed espia la colpa mettendo la sua esistenza al servizio degli altri. In "Erodiade" Flaubert indulge invece al gusto per l'orientalismo nel ricreare con una scrittura sontuosa e opulenta l'ambiente lascivo e decadente della corte del tetrarca di Palestina davanti al quale, secondo le parole della Bibbia, la giovane Salomè «danzò e piacque». Introduzione di Giovanni Giudici.