Questo romanzo storico, scritto da Caccianiga nel 1881, è incentrato in apparenza sulla resistenza opposta dai cadorini agli Austriaci nel 1848. In realtà, il nucleo forte del racconto è la narrazione di come un ufficiale austriaco (quindi l'oppressore), gravemente ferito dagli insorti, venga salvato da morte certa, per cristiana pietà, da una ragazza cadorina (quindi dall'oppressa). La ragazza, fidanzata di un giovane cadorino insorto contro gli austriaci, ha casualmente lo stesso nome della fidanzata dell'ufficiale, che la invoca nell'agonia, e questo nome è Maria. Richiamata da quel gemito, la ragazza cadorina soccorre l'ufficiale austriaco, che si salva e da lei apprende il nome del suo fidanzato, che è disperso. Questo nome l'ufficiale austriaco lo riconoscerà più avanti, all'assedio di Venezia; e la sua gratitudine per la ragazza darà soluzione alla storia d'amore inserita in queste patrie battaglie. La vicenda si svolge nel quadro di un ambiente rurale in cui si percepisce la forza di antichi valori, radicati nella fedeltà alla piccola patria e alla memoria della Serenissima, e arricchiti dall'orizzonte risorgimentale e nazionale.