Al "Codice di Perelà", «favola aerea», «punto più elevato» della sua fantasia, Palazzeschi fu fedele per tutta la vita. Ne ha lasciate infatti ben cinque redazioni, che corrispondono a rivisitazioni e rielaborazioni legate a diversi momenti della sua carriera di scrittore. "Il Codice di Perelà" viene qui proposto secondo il testo della prima edizione, del 1911, definito fin dalla copertina come «romanzo futurista». Alla temperie futurista, alla giovinezza dell'autore che lo scrisse ventiseienne e agli anni fervidissimi di inizio secolo rimandano numerosi elementi del testo, a partire dalla dedica, irriverente e al contempo delicatamente evocatrice di serate turbolente.