Un essere immortale atterra un giorno da qualche parte nella tundra. Non ha forma, non ha nome, non ha sentimenti. La sua forma diventa la forma di ciò che incontra: ma per assumere quella di un essere vivente il prezzo da pagare è alto. Il suo nome diventa semplicemente "Fushi", "l'immortale". I suoi sentimenti si generano forma dopo forma, fardello dopo fardello. Yoshitoki Oima torna a emozionaci e commuoverci con un'opera che parla di vita, morte, emozioni e umanità.