Valentine Cuny-Le Callet è appena maggiorenne quando scrive a Renaldo McGirth per la prima volta. Lei è una studentessa francese che sogna di diventare illustratrice, lui un ragazzo non molto più grande, detenuto da diversi anni nel braccio della morte in un carcere della Florida. Li accomuna la passione per il disegno e l'ostinazione nel voler cercare tracce di umanità e bellezza anche nei cinque metri quadrati di una cella. È l'inizio di un legame profondo e, al tempo stesso, di un racconto visivo che procede mescolando stili e tecniche diverse, confessioni intime con la ferma denuncia del regime carcerario e della pena capitale. Le origini profonde di un sistema brutale riemergono dalle pagine più oscure della storia americana, dallo schiavismo ai linciaggi, senza tralasciare le figure esemplari che si sono battute nel corso del Novecento contro le discriminazioni razziali. In questo scambio appassionato, le meticolose e visionarie pagine di Valentine si alternano ai disegni più istintivi di Renaldo, realizzati con i pochi mezzi concessi dalla prigione e costantemente minacciati dall'ottusa censura carceraria. Il risultato è un'opera fondamentale che unisce intensità emotiva e riflessione profonda, ricerca visuale e impegno militante, e che si è imposta come uno degli esordi a fumetti più acclamati degli ultimi anni.