Nel 1923 il Ku Klux Klan è al culmine della sua popolarità e le sue campagne terroristiche, prendendo di mira anche gli ebrei e gli immigrati europei insieme agli afroamericani, si espandono ben al di là degli stati del Sud in cui i fascisti incappucciati sono nati. A coprire i terroristi della supremazia bianca, moltitudini di cittadini "per bene", insieme a ricchi industriali e a politici decisi a cavalcare l'odio verso qualsiasi persona che non sia bianca, anglosassone e protestante. Neppure la Pennsylvania sfugge a questa grande ondata di violenza razzista quando a Carnegie, nei pressi di Pittsburgh, calano i membri del Klan, organizzati per scatenare un pogrom contro la comunità cattolica e i residenti afroamericani. Tra loro, un immigrato di origine siciliana, "Gabbrieli" alias Primo Salerno. Che se già nella sua terra natale era stato costretto a subire la violenza fascista, è a Carnegie che realizza come sia impossibile scappare per sempre. Piuttosto saranno i fascisti a trovare pane per i loro denti: un'unione di uomini e donne che si renderà protagonista di un capitolo decisivo nel cammino verso una reale libertà nella nuova terra americana. Prefazione di P. Djèlí Clark.