Dei Guns N' Roses, della loro vecchia formazione così come di quella più recente, è già stato scritto tantissimo. Ma nessuno ha mai pronunciato la verità più grande, e cioè che i Guns N' Roses sono sempre stati una band al di fuori del proprio tempo, gli ultimi veri giganti del rock. I Guns sono tipi pericolosi, sono ciò che ogni gruppo rock dopo i Rolling Stones ha provato a essere senza riuscirci. Venuti alla ribalta in un momento storico in cui la band più famosa del mondo erano i Bon Jovi, con la loro attitudine carina e rassicurante e i video trasmessi da MTV, la compagine di teppisti capitanata da Axl Rose sembrava uscita di prepotenza dalla scena rock delle origini, quella dei tardi anni '60, annaffiata da fiumi di alcol e circondata da ogni tipo di droga. "Vita come suicidio", era questo il motto del gruppo ai tempi della Hell House, la casa in cui vivevano tutti insieme a Los Angeles. Ed è proprio lì che l'autore del libro, Mick Wall, li ha frequentati ed è diventato parte della loro ristrettissima cerchia, prima che uno screzio lo portasse a essere insultato da Axl Rose con tanto di nome e cognome nel celebre brano 'Get In The Ring' Ma con questo libro Mick Wall non vuole rivangare vecchi attriti o regolare pendenze. Piuttosto, con la lucidità mentale e la prospettiva guadagnate dopo venticinque anni, vuole celebrare l'epopea dei Guns N' Roses come band e di Axl come frontman, raccontandone le vicende e dando loro il posto che meritano nella storia della musica: ovvero quello di una band straordinaria, senza rimorsi, che non guardava in faccia a nessuno e a cui non fregava davvero un cazzo di niente di ciò che pensavano gli altri. Le ultime rockstar davvero degne di questo nome.