Notissimo e assai citato benché al primo impatto risulti incomprensibile, il poderoso testo teorico, pubblicato da Galilei nel 1581, si ripropone qui integralmente in lingua originale per la prima volta dopo l'editio princeps di Marescotti e dopo la giuntina del 1602. Lungo, enciclopedico, incline a frequenti digressioni, talvolta polemico e in vari punti oscuro, il Dialogo ha il merito di catapultare il lettore in una verosimile conversazione accademica nei tardi anni '70 del Cinquecento a Firenze. Talvolta lo stile letterario spicca il volo e diventa avvincente, spaziando fra matematica, acustica, erudizione classica, archeologia, cenni di critica musicale (con un'attenzione specifica agli esecutori), questioni filosofiche, organologia, perfino occasionali sguardi sul mondo popolare. Il lettore è sempre invitato a essere aperto, curioso, attratto anche da temi che normalmente non affronterebbe in quanto estranei ai propri interessi specialistici. È un viaggio appassionante che non si conclude con l'ultima pagina, poiché il pensiero e l'esperienza musicale di Vincenzo conosceranno ulteriori evoluzioni e subiranno trasformazioni per un intero decennio.