«Egli era il migliore, il coraggioso, il più sensibile, modesto e generosissimo amico. La Sua vita rimane scolpita nel tempo eterno». Così nel 1977 Gustavo A. Rol, l'Illuminato di Torino, scriveva nel necrologio pubblicato su «La Stampa» per il cugino Franco Rol, industriale e pilota di automobilismo negli anni '40 e '50, morto suicida pochi giorni prima. Non poté quella volta farlo tornare in vita, come invece aveva fatto nel 1953 dopo un incidente automobilistico alla Targa Florio. È da questa vicenda, che viene approfondita e verificata fin dove possibile, che l'autore del libro - nipote di Franco e lontano cugino di Gustavo, di cui da molti anni è studioso e biografo - prende spunto per analizzare il fenomeno della resuscitazione, anche in rapporto con i casi di morte apparente di cui fanno parte i terribili episodi dei sepolti vivi. Con un approccio rigoroso e l'ausilio di fonti dettagliate, il libro passa in rassegna i racconti di varie tradizioni (occidentali e orientali), incluso quello assai noto di Lazzaro resuscitato da Gesù, che non fu un caso isolato, ma l'espressione di una possibilità nota sin dall'antichità più remota.