Prendendo spunto da quanto accaduto all'Ospedale oncologico Moscati di Taranto, questo libro denuncia con coraggio, girone dopo girone, la realtà atroce e spaventosa della sanità italiana, spesso ormai percepita dai pazienti come un vero e proprio ostacolo alla propria sopravvivenza: mancanza di attrezzature mediche, cartelle cliniche inesistenti, terapie errate; sistemazioni improvvisate e precarie, reparti di fortuna, posti letto «arrangiati in locali che non avrebbero dovuto essere presi nemmeno in considerazione»; bagni inaccessibili o non funzionanti, pazienti abbandonati tra i loro stessi escrementi; parenti che non ricevono notizie dei loro cari per giorni; oggetti scomparsi, smarriti o rubati. Persone maltrattate psicologicamente, vessate, umiliate, private della propria dignità di malati. Pazienti sulla via della guarigione, improvvisamente morti a causa di infezioni ospedaliere, spesso antibiotico-resistenti. Un crudo spaccato di una malasanità tutta italiana di cui, ancora oggi, i cittadini sono vittime. Non un luogo di cura ma un vero e proprio "canale terminale", vite sospese, abbandonate su un binario morto.