"Chissà quanti esseri umani, negli ultimi settant'anni, hanno fantasticato di avere una macchina del tempo per uccidere Adolf Hitler prima che potesse prendere il potere e procurare tanta morte e sofferenza. Eppure nella Germania nazista ben pochi ritennero più giusto ribellarsi che obbedire. Due grandi scrittori come Henry David Thoreau e Lev Tolstoj teorizzarono la necessità della disobbedienza al potere dove corrotto e male esercitato, a patto che non si ricorresse alla violenza. Ma, dall'antichità greca e romana ai nostri giorni, molti importanti pensatori, dai santi Tommaso d'Aquino e Thomas More a Vittorio Alfieri e Benjamin Franklin, hanno invece ritenuto legittimo ribellarsi, anche con l'uso della forza, ai tiranni. Matteo Cavezzali, che ha già indagato i meccanismi del potere e della giustizia in due libri acclamati dalla critica (Icarus. Ascesa e caduta di Raul Gardini e Nero d'inferno), racconta e analizza le storie di donne e uomini che decisero di liberare il mondo da quelli che, a loro giudizio, erano mostruosi tiranni: i congiurati contro Cesare, Gaetano Bresci, i rivoluzionari francesi, Violet Gibson e Georg Elser che tentarono di uccidere Mussolini e Hitler, fino alla vera storia di Guy Fawkes che ha ispirato la maschera di V per Vendetta poi ripresa dai manifestanti di Anonymous. In A morte il tiranno, legato all'omonimo podcast di Storielibere.fm, le storie di tirannicidi riusciti o mancati diventano il modo per riflettere sulle strutture sociali, le psicologie uniche e irripetibili, le conseguenze imprevedibili delle azioni umane. Un libro che sorprende e cattura il lettore con vicende indimenticabili mentre pone molte domande fondamentali tra cui quella che apre il libro: "perché obbediamo al potere?". "