Con uno sguardo che spazia da Victor Hugo a Annie Ernaux, il libro indaga la complessa interazione tra la sfera letteraria e quella giuridica con riferimento all'idea di laicità in Francia. L'affare Dreyfus, l'intervento degli écrivains durante le due guerre mondiali e le successive evoluzioni nel panorama politico e sociale francese offrono infatti un contesto ricco e variegato per esplorare le interazioni della letteratura con le questioni della libertà religiosa, della separazione tra Stato e Chiesa e della tutela dei diritti fondamentali in condizioni di uguaglianza. In particolare, dedicando una sezione specifica agli anni successivi al 1964 Vincenzo Pacillo evidenzia come la nascita della figura dell'intellettuale specifico imponga di aggiungere all'analisi della letteratura quella del pensiero filosofico e sociologico, nell'ottica di presentare una visione olistica che trascenda non solo l'analisi meramente giuridica, ma anche l'approccio tradizionale di "diritto e letteratura". Attraverso tale lente, il libro invita a considerare la laïcité non solo nei termini di un principio giuridico ma quale fenomeno complesso, il cui significato e la cui applicazione sono profondamente intrecciati con la storia culturale della Francia. Con la conseguenza che la sua piena comprensione richiede un'analisi proiettata al di là delle norme giuridiche secondo un approccio umanistico al diritto ecclesiastico capace di offrire una prospettiva rinnovata e arricchente, rivelando quanto la letteratura e il pensiero abbiano contribuito non solo a definire, ma anche a difendere e a promuovere il relativo concetto nel contesto francese e oltre. Presentazione di Aljs Vignudelli.