Il volume offre un'innovativa ricerca sul rapporto tra parole e immagini nei testi di alcuni tra i maggiori autori del secondo Novecento italiano. Nelle opere di Carlo Emilio Gadda, Gianni Celati e Antonella Anedda vediamo prima di leggere, in uno stretto circuito tra sguardo e rappresentazione. Ciascuno di loro dispiega gallerie d'immagini personali e idiosincratiche, talvolta evocate attraverso gli strumenti della lunga tradizione dell'ecfrasi o, più di rado, materialmente presenti nel corpo dei volumi, dando vita a spazi testuali che mettono in discussione la dialettica gerarchica tra letteratura e arti della visione. Nel libro, la configurazione a livello testuale del pictorial turn di W. J. T. Mitchell viene indagata unendo lo studio degli archivi d'autore - ricchi di documenti inediti o dispersi - con gli strumenti della filologia visiva, così da poter esaminare in modo analitico sia le passioni figurative degli scrittori presi in esame sia le loro collaborazioni con artisti e fotografi. Ne emergono risultati sorprendenti: non solo alcune opere chiave della nostra tradizione possono essere lette come "romanzi di figure", ma quest'ottica porta a concepire un nuovo modo di rapportarsi ai lettori.