Interrogandosi su identità e alterità, verità e menzogna, questo libro ci parla della rifrazione di volti e maschere che ha accompagnato nel tempo le modalità di rappresentazione dell'io che scrive. Da Leopardi a Baudelaire, da Proust a Philip Roth, da Pessoa a Tabucchi, da Bobi Bazlen a Kundera, da Barthes a Foucault, a essere convocati sono i testi della grande letteratura europea del Novecento, assieme a dichiarazioni di poetica e riflessioni teoriche sulla funzione autoriale. Centrale è il ruolo del romanzo moderno, con le sue inquietudini, nei capitoli dedicati ai percorsi della luce di Daniele Del Giudice e alla città morta, popolata di ombre, di Patrick Modiano.