Due giovani donne di origine ebraica, l'olandese Etty Hillesum e la francese Simone Weil, sono giunte entrambe alla fine della loro breve vita nel 1943: la prima nel campo di concentramento di Auschwitz, la seconda in Inghilterra, sfinita dalla malattia e dagli stenti, mentre era impegnata nella Resistenza. I loro scritti, tanto nutriti della tradizione spirituale quanto assolutamente originali, si sono rivelati tra i contributi più alti del pensiero contemporaneo, soprattutto su quel problema del male che - da sempre costituisce l'oggetto principale della riflessione umana. Così diverse eppure così consonanti nell'essenziale, le voci ancora attuali di Etty Hillesum e Simone Weil offrono una nuova prospettiva, uno "sguardo nuovo" sul mondo, capace di spalancare, a chi le voglia ascoltare, orizzonti nuovi.