A sette secoli dalla morte di Marco Polo, il suo nome e l'opera che ha scritto con Rustichello da Pisa, il Devisement dou monde, evocano ancora i miti del viaggio e del ritorno, dell'Asia misteriosa e di Venezia; un mondo di merci, ricchezze, popoli, costumi inattesi. Dopo le grandi ricerche otto-novecentesche di impianto storico-positivista, gli studi sul viaggiatore e sul libro hanno ripreso slancio nell'ultimo ventennio. Si è riaperta così la questione testuale, in tutti i suoi aspetti, filologici e culturali (genesi, trasmissione, contesti di produzione e circolazione); si è lavorato sulla biografia dei due autori e sulla fisionomia del mito che su di loro si è stratificato; e si è tornati ad analizzare anche l'incontro con l'Asia narrato nel testo, per misurare nuovamente l'attendibilità del racconto e per riconsiderare quanto abbia influito su quei processi simbolici che le relazioni di viaggio innescano nella definizione del rapporto con l'Altro. In diciotto saggi redatti dai maggiori specialisti della materia, il volume offre una guida sullo stato delle ricerche e soprattutto invita a leggere, o rileggere, un classico della letteratura del Medioevo volgare.