Lo spazio dei possibili, scrive Pierre Bourdieu nelle Regole dell'arte, è uno spazio definito e continuamente ridefinito dal lavoro collettivo di scrittori e critici: «un insieme di cose "da fare", "movimenti" da lanciare, riviste da fondare, avversari da combattere, prese di posizione affermate da "superare"». Questo libro presenta tredici saggi ispirati alla teoria e alla prassi del sociologo francese che nell'insieme delineano una nuova prospettiva sulla storia della letteratura italiana del Novecento e dei primi anni Duemila. Ogni capitolo contribuisce a comporre un quadro inedito e pionieristico delle relazioni e delle forze costitutive del campo letterario italiano focalizzandosi di volta in volta su un differente oggetto di studio: la traiettoria di un autore o un'autrice, l'organizzazione materiale e simbolica di riviste e blog letterari, la formazione e dissoluzione delle avanguardie, i rapporti di forza transnazionali, l'intervento dei letterati in altri campi artistici e le loro relazioni con il campo politico, i flussi dell'import-export letterario, la centralità della traduzione per la creazione di poetiche innovative, il ruolo cruciale dell'editoria come porta di accesso e consacrazione del mondo letterario.