Il ventiduesimo volume mantiene la prospettiva internazionale degli studi critici. Prende spunto da una frase usata da Mario Vargas Llosa per individuare l'influenza che I Miserabili di Victor Hugo ebbero sui lettori, orientandoli verso la «tentazione dell'impossibile». Cesare Pavese è riuscito a dar vita ad una «finzione» letteraria in cui convergono elementi razionali ed irrazionali, reali e fantastici, che, però, sono sottoposti al vaglio della ragione e al setaccio della storia per diventare una costruzione letteraria che, al pari del grande scrittore francese, coinvolga il lettore nella «tentazione dell'impossibile» ch'essa contiene, in quanto va al di là del possibile condensato nella vita «reale» di ogni giorno, proponendo un orizzonte ideale che spinga tutti gli uomini che leggono a darsi obiettivi lungimiranti di cambiamento generale della società. In questo «sogno in avanti» sta la grande attualità dell'opera di Pavese e la motivazione del suo successo a livello nazionale ed internazionale.