Questo libro è la storia di un ingegnere italiano, una pagina prestigiosa dell'ingegneria del nostro paese. Una narrazione diretta e personale come un diario di lavoro, stesa da un suo protagonista: Giorgio Macchi. Il racconto di una vicenda singolare per ricchezza e acutezza, che rende vicina la pratica dell'ingegneria, comprensibili i suoi strumenti e i suoi fini, descrivibile il campo delle sue azioni, grandi i suoi obiettivi. Giorgio Macchi, nato nel 1930 a Milano, si laurea in Ingegneria civile al Politecnico di Torino, dove diviene assistente di Franco Levi, con cui poi approda a Venezia. È collaboratore di Silvano Zorzi in alcuni capolavori dell'ingegneria italiana, come i ponti sull'Autostrada del Sole, sul Po a Mortizza (1958) e sull'Arno a Incisa e a Levane (1964). Protagonista dell'insegnamento, dapprima a Venezia presso lo IUAV e poi all'Università di Pavia, dove dirige l'Istituto di Scienza e tecnica delle costruzioni e poi diviene preside della Facoltà di Ingegneria. È membro dei principali organismi internazionali di ricerca sul cemento armato ed è insignito di prestigiosi riconoscimenti internazionali.