"Formalismo" e "antiformalismo" sono tendenze che, se nella storia del pensiero giuridico prevalgono ciclicamente, nell'esperienza giuridica si compongono, nella ricerca perenne di un equilibrio dinamico, di formalità e sostanzialità del diritto. Il felice connubio di filosofia del diritto e diritto romano disvela la natura di "riduzionismi giuridici" del formalismo e dell'antiformalismo: il primo perché riduce il diritto ad una "carriola vuota", che può essere riempita di qualunque contenuto, ed è quindi "insensibile" rispetto alla realtà che dà origine al diritto; il secondo per il suo scetticismo nei confronti della forma, che, finisce per annullare l'autonomia del diritto, riducendola alla politica. La problematicità della scienza del diritto, nella misura in cui offre un valido e impagabile ausilio alla soluzione del dualismo tra teoria e pratica del diritto, diviene il principale strumento per affrontare il tema "formalismo versus antiformalismo" in modo nuovo quale è il compito principale della ricerca scientifica: non risolvere in via definitiva e incontrovertibile i problemi, ma più modestamente, porli.