Nel corso del Cinquecento la Toscana visse un periodo storico caratterizzato da un profondo rinnovamento dei propri assetti politici e istituzionali, attuato dalla famiglia Medici mediante la trasformazione dei tradizionali ordinamenti repubblicani di origine medievale in uno Stato moderno di tipo assoluto. Il volume affronta lo studio dell'arte notarile in rapporto a tale processo riformatore, approfondendo l'esame delle norme che, in materia di notariato, furono maggiormente interessate dalle innovazioni portate dal governo mediceo. In particolare, l'autore si sofferma sulla disciplina dell'ordinamento territoriale del notariato e del rapporto tra le diverse corporazioni esistenti nelle città e terre toscane, passando, poi, ad analizzare la normativa in materia di accesso alla professione e di conservazione della documentazione notarile e trattando, infine, del problema del coinvolgimento del notariato nella nascente burocrazia statuale. Per ciascuno dei predetti temi l'autore ricostruisce l'apparato giuridico ereditato dalla tradizione medievale, indicando e descrivendo gli interventi normativi cinquecenteschi in modo da individuare le innovazioni e le conferme che interessarono il notariato durante il primo secolo di vita del ducato mediceo.