"In un periodo in cui gli autori di noir sembrano imbarazzati di scriverne, tu ribalti la questione e servi in tavola un romanzo di genere che non solo non si vergogna di essere tale, ma ne proclama orgoglioso l'appartenenza. [...] Quando non ho niente da fare, ma proprio niente niente, mi piace venire a bighellonare sulla BluebusHill - liscia come una boccia da bowling e grigia come un topo in decomposizione - a bere birra e pensare al vuoto del mio futuro, a sparare a qualche cane o gatto o coyote che gira qui intorno, e poi magari sparare al mio passato e alla trivella abbandonata, e pisciarci sopra tutti i litri di birra che ingollo e le maleparole che ci galleggiano dentro. [...]"