La bugia è la cosa più personale che esista nell'essere umano, perché se la costruisce da sé. Chi ruba quelle degli altri è come se ne rubasse l'anima. Lazzaro Santandrea, eroe immaturo con molte macchie e qualche paura, ascolta per caso una conversazione in un bar: una ragazza racconta le stesse identiche storie di Nicky, bugiarda patologica da tempo sparita dalla circolazione. Lazzaro è l'unico detective che, anziché cercare la verità, vuole ritrovare la bugia, per dare a Cesare quel che è di Cesare e a Nicky quel che è di Nicky. In una Milano allucinata, tra paralitici massacrati, Babbi Natale armati di revolver e Cappuccetti Rossi in fuga, con l'aiuto di un taxista psicopatico e di un attore fallito, comincia la ricerca del tempo perduto (a poker), ascoltando menzogne innaffiate da lacrime, sangue e diluvi universali. La terza indagine di Lazzaro Santandrea, investigatore suo malgrado in un noir che non assomiglia a nessun altro romanzo poliziesco.