Ancora oggi, nonostante l'accorciamento delle distanze, nonostante i voli a basso costo e la scomparsa dei mostri marini dalle carte geografiche, il nord pare non aver perduto del tutto quel suo antico fascino: parole come "boreale", "artico", sono ancora in grado di farci sognare, di farci immaginare mondi e terre lontane, climaticamente difficili, talvolta persino pericolosi, ma in grado, ogni volta, di attrarre, sedurre, incantare. Quello che dalla Scandinavia si estende verso nord, verso l'Artico e le regioni polari, è un mondo estremamente complesso, un mescolarsi eterogeneo di culture, paesaggi, storie e tradizioni. Per capire la natura di queste differenze è necessario essere in grado di andare oltre, di non fermarsi alle apparenti similitudini: occorre immergersi in quei paesaggi, parlare con i loro abitanti, comprendere a una a una le loro peculiarità. "Oltre il 62° parallelo", una guida inconsueta per viaggiatori in cammino o in poltrona, nasce da un'avventura durata otto anni attraverso Norvegia, Islanda, Føroyar e che giunge sino all'arcipelago delle Svalbard, alla Groenlandia e ad altre terre remote. Il risultato di questo viaggio è un atlante sentimentale e di forte impatto visivo, dove storia, storie, paesaggi e fotografia si fondono dando vita a un unico racconto vissuto attraverso gli occhi di chi, da anni, vive, respira e studia l'identità e l'essenza di quegli stessi luoghi. Dal fondatore del progetto di divulgazione Tales from the North, un volume capace di trasmetterci tutto il suo caldo amore per terre apparentemente di ghiaccio, piene di sorprese e di emozione.