Secondo Barthes, il gesto del puntare è il principio essenziale del documento visivo, e proprio da tale assunto ha origine questo corrosivo saggio sulla fotografia composto da fotografie. Fontcuberta, tra i più grandi fotografi e critici viventi, riflette sulla condizione crepuscolare della fotografia a partire da alcune critiche al pensiero canonico di Roland Barthes. Per il filosofo francese, ogni fotografia ci indica che "questo è stato" (ça-a-été), un messaggio generico ed essenziale che però oggi non basta più: occorre infatti risolvere la fastidiosa indeterminatezza di ciò che intendiamo con "questo". Se tutta la fotografia non è altro che il risultato di diverse operazioni di "posa", cioè di teatralità, vale la pena chiedersi se la macchina fotografica possa in effetti confrontarsi con una realtà "reale" o se la sua missione si limiti alla sola descrizione di un set.