"Un complotto permanente contro il mondo intero" era la definizione che Guy Debord (1931-1994) aveva dato alle edizioni Champ Libre che lo pubblicavano. Fondatore dell'Internazionale situazionista, autore della Società dello spettacolo, inventore di tecniche artistiche come il détournement o la psicogeografia, nel corso della sua vita Debord ha fatto di tutto per dispiacere ai suoi contemporanei, eppure, dopo la sua morte, è stato trasformato in un'icona. In questa raccolta di saggi, Anselm Jappe, autore nel 1993 della prima monografia consacrata a Debord, si propone di salvare il radicalismo della critica che l'autore francese oppose alla società capitalista. Esaminando la fine dell'arte e della politica, la lettura di Marx, l'analisi del rapporto tra tempo e storia, i parallelismi possibili (oppure no) con Theodor Adorno, Hannah Arendt e Jean Baudrillard, Jappe ci fa riscoprire l'estrema attualità di questo originale filosofo contemporaneo.