La figura di Giordano Bruno continua a sollecitare riflessioni e dibattiti; la messe abbondante degli studi bruniani, da oltre due secoli, continua a offrire a estimatori e detrattori materiale sulla vita, sul pensiero e sulla fine del nolano. Un'attenzione viva suscita ancora oggi il processo istruito dal cardinale Bellarmino nei confronti di Bruno e del suo pensiero. Questa lettura teatrale cerca di mettere coerentemente insieme i verbali del processo veneziano e un collaterale racconto che ne scandisse tempi e modalità e raccontasse il pensiero bruniano. Una voce narrante - Giordano - è il collante della narrazione, frutto di libera invenzione: un Giordano metastorico, fuori dal suo tempo, un osservatore severo e accigliato degli eventi che ripercorre i fatti sub specie aeternitatis. La voce degli altri personaggi ripropone i verbali originali del processo veneziano, che sono stati selezionati in modo che, nello spazio di una lettura teatrale, potessero tuttavia dare una visione del processo compiuta e coerente. La conclusione della narrazione è affidata a Ettore Ferrari, lo scultore che realizzò il monumento a Bruno sul luogo del supplizio in Campo de' Fiori